Gli studi epidemiologici sull'incidenza dei problemi cardiocircolatori interessano, nel 70-80% dei casi, il genere maschile.
La sperimentazione di nuovi farmaci inizia su cavie maschili e si conclude, quasi sempre, su uomini. Le motivazioni di questa scelta sono almeno due: semplicità e costi più bassi. I ciclici cambiamenti ormonali femminili rendono più complessa la realizzazione degli studi clinici, che diventano più lunghi e più costosi. Le donne, inoltre, nel caso dovessero iniziare una gravidanza durante la sperimentazione, si troverebbero a dover gestire anche una questione etica per le possibili conseguenze sulla salute del nascituro.
Vedi l'allegata vignetta di Fogliazza sull'argomento.