Il concetto di salute si è ampliato coinvolgendo altri aspetti più globali e importanti della vita dell’individuo.
Questo nuovo concetto di salute non si riferisce meramente alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma coinvolge anche gli aspetti psicologici e mentali, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale. Tutto questo ha nelle città il fulcro dell’azione delle politiche sanitarie.
Con Healthy City si intende una città che è conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che ha messo in atto delle politiche chiare per migliorarla, principalmente attraverso la promozione e implementazione di attività volte a rendere i cittadini fisicamente attivi nella vita quotidiana. La salute è un bene collettivo che parte dalle città, collettivo in quanto i cittadini residenti negli spazi urbani condividono non solo gli spazi comuni, quali parchi, strade e servizi, ma anche la cultura e la salute.
Il bene comune richiama tutti i cittadini all’etica e al rispetto delle regole di convivenza civile che ci siamo date, ad un circolo di comportamenti virtuosi fatto di rispetto reciproco, in cui non c’è chi guadagna e chi perde, ma si vince tutti, perché si agisce nell’interesse di tutti e nel rispetto di ciascuno.
Cittadini virtuosi e passaparola. Bisogna chiamare i cittadini ad agire in prima persona, non solo attraverso comportamenti virtuosi ma anche attraverso il passaparola, la sensibilizzazione e l’impegno a far riflettere su questi temi chi è vicino a noi.
Non si muore di solo Covid ed anzi si muore d’inquinamento in un ambiente insalubre, per di più, il virus ha maggiori possibilità di sviluppo e diffusione.
Oggi la metà della popolazione mondiale vive in città e con l’urbanizzazione, anche a causa di stili di vita non sempre salutari, vi è un significativo aumento delle Malattie Croniche non Trasmissibili (NCDs) - un fenomeno che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente definito la "nuova epidemia urbana”, tale da compromettere la qualità della vita delle generazioni future e anche lo sviluppo economico e la prosperità delle città.
E’ dimostrato che gli spazi verdi in città aiutano a mitigare le temperature e ad abbattere gli inquinanti. E’ dimostrato che le città senz’auto sono più salubri.
Una città che vive la salute come dimensione pubblica vede i cittadini partecipi della cura quotidiana degli spazi collettivi che le istituzioni devono impegnarsi a riconsegnare come bene comune.
Spazi collettivi generatori di salute urbana sono i giardini, i parchi, gli spazi ciclabili, la fruizione pedonale dei luoghi, la prossimità dei servizi alla persona. Una città che si libera dal dominio dell’auto privata, che si fa prossima alle persone, che riorganizza ed amplifica gli spazi verdi è una città che costruisce la sua salubrità.
Una città solidale che non crea distanze sociali ma che cresce in una nuova dimensione comunitaria legata ad uno stato di benessere che non esclude la malattia ma la confina nell’ineluttabile finitezza e fragilità della condizione umana.
La salute, come ci ricorda l’OMS è uno stato di benessere psico-fisico generale che va dalla persona alla comunità.